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Le cooperative costruiscono un mondo migliore - 4 Giugno

Il convegno di lunedì 4 giugno, svoltosi presso la Sala Bcc&cultura di Imola e dedicato al 2012 Anno Internazionale delle Cooperative, che nel titolo ha ripreso lo slogan che accompagna quest’anno indetto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite “ Le cooperative costruiscono un mondo migliore”, è stato il primo evento pubblico del Coordinamento delle cooperative imolesi.

L’assise, coordinata dal Presidente di Confcooperative Circondario imolese Giovanni Bettini, si è aperta osservando un minuto di raccoglimento per commemorare, nel giorno di lutto nazionale, le vittime del terremoto e ricordare Claudio Resta, storico presidente della Cna imolese, venuto a mancare nei giorni scorsi.

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Sergio Prati, Portavoce del Coordinamento delle cooperative imolesi e Presidente di Legacoop Imola, ha fornito i primi numeri della cooperazione imolese rispetto al 2011. Si conferma un valore della produzione vicino ai 2,2 miliardi di euro, con oltre 9.100 occupati (il 90% di assunti a tempo indeterminato), 75.000 rapporti associativi ed 1 miliardo di export, pur continuando a sacrificare e ridurre in maniera importante i margini. Il Portavoce del coordinamento ha ribadito come nell’attuale contesto economico “è indispensabile riprendere la strada della crescita, perché senza crescita la società si blocca e diventa più ingiusta e sperequata ed aumentano le insicurezze, le paure, le chiusure e le divisioni”. Crescita che – come ha sottolineato Prati deve essere indirizzata “verso la creazione di una società più unita, più giusta ed inclusiva; una crescita fondata sull’aumento dell’occupazione, in primo luogo femminile e capace di offrire prospettive vere alle giovani generazioni. Un nuovo modello si sviluppo fondato sul protagonismo delle persone e delle comunità”.

E sul tema del protagonismo della società è tornato il Co-Presidente dell’Alleanza delle cooperative Italiane e Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti. Poletti ha affermato come per andare oltre la crisi occorra immaginare qualcosa di diverso, una bussola, un nuovo pensiero economico, diverso da quello che ha condotto fino a questo punto. “Occorre considerare –ha affermato Poletti- che oltre il mercato che produce ricchezza e lo stato che la redistribuisce ci sia dell’altro”. “La partita – ha continuato il Co- presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane- che bisogna giocare è quella del protagonismo sociale. Le persone che si auto organizzano, assumono la responsabilità di far fronte ai problemi delle proprie comunità. Il protagonismo sociale è la caratteristica nuova che cambia la società, che cambia il mercato, che cambia lo stato. Non ci accontentiamo di fare delle buone cooperative”. Poletti ha indicato alcuni ambiti di riflessione che la cooperazione ha di fronte: il tema centrale della mutualità, della partecipazione, della democrazia, della responsabilità; il valore delle risorse umane e attrattività verso i giovani migliori; il rapporto tra cooperativa e capitalizzazione per la crescita

Ospite centrale del convegno è stata Pauline Green, presidente dell’Alleanza Internazionale delle Cooperative (ICA).

Dame Pauline Green, dopo aver ricordato la crisi internazionale e la mancanza di una leadership europea capace di guardare lontano, ha sottolineato come non tutti i paesi siano in crisi. La presidente ha poi sottolineato come in molti paesi emergenti che stanno diventando potenze economiche e politiche il movimento cooperativo abbia un impatto significativo, tanto che parlando con i leader di questi paesi, essi hanno ben chiaro cosa sia la cooperazione. La cooperazione nel mondo presenta numeri significativi e incontra i bisogni di sempre più persone che cercano un modello diverso di impresa: “un modello di impresa che rispetti loro come persone e il contributo che possono dare allo sviluppo socio economico del loro mondo. Uno strumento che permetta loro di partecipare, di contribuire alle decisioni nei loro luoghi di lavoro, che abbia un effetto positivo sulle loro famiglie, le loro comunità, il loro sviluppo”. Le 300 più grandi cooperative nel mondo pesano per 1,6 mila miliardi di dollari, come se rappresentassero la nona economia del mondo. Si stima che i soci del movimento cooperativo nel mondo siano 1,4 miliardi nel mondo. I soci di cooperativa nel mondo sono tre volte gli azionisti individuali. Sono 100 milioni le persone occupate nelle imprese cooperative dei cinque continenti, vale a dire il 20% in più di quelle occupate nelle imprese multinazionali. “Una delle principali caratteristiche del movimento cooperativo- ha affermato Pauline Green è la sua flessibilità e la sua capacità di innovare. In questi due anni e mezzo di crisi ho visto il movimento in giro per il mondo crescere organicamente con il sorgere di nuovi bisogni”.

Pauline Green ha giocato un ruolo attivo nel movimento cooperativo inglese ed internazionale: fino alla sua elezione a presidente dell’ICA è stata co-presidente di Cooperatives Europe e vice presidente ICA in rappresentanza dell’Europa. Dal 2000 al 2009 è stata il segretario generale di Co-operatives UK, l’associazione delle cooperative inglesi.

Giovanni Bettini ha dato appuntamento a tutti per domenica sera (10 Giugno ore 21,30 - Piazza Matteotti). Il Coordinamento delle cooperative imolesi all’interno di Imola in Musica, grazie al contributo di Asscooper, Bcc Ravennate e imolese, Clai, Cooperativa Ceramica d’Imola, Granarolo e Consorzio del Parmigiano Reggiano, invita tutta la città allo spettacolo di IVANO MARESCOTTI & BAND “LINGUÀZA: L’uomo è ciò che mangia”. Bettini ha annunciato che la vicinanza alle popolazione vittime del territorio, accanto alle iniziative che il movimento cooperativo ha messo fin dal primo momento in atto, si tradurrà la sera del concerto in una raccolta fondi pro terremoto.

ALCUNI NUMERI SIGNIFICATIVI DELL’ECONOMIA COOPERATIVA

  • Le 300 cooperative di maggiori dimensioni nel mondo realizzano un fatturato di 1.600 miliardi di dollari. Fossero uno stato rappresenterebbero la nona potenza economica del mondo.
  • Nei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), ci sono quattro volte più soci di cooperativa che azionisti di società di capitali. Il 15% della popolazione è socia di cooperativa, rispetto a un mero 3,8% di azionisti.
  • Ci sono tre paesi in cui più della metà della popolazione è socia di cooperativa e sono tutti in Europa. Sono l'Irlanda (70%), la Finlandia (60%) e l'Austria (59%).
  • I paesi con i numeri più significativi in termini di persone socie di cooperative, tuttavia, sono l'India (242 milioni), Cina (160 milioni) e Stati Uniti (120 milioni).
  • Una persona su cinque in tutto il continente americano, dall’America del Nord, all’America Latina, è socia di una cooperativa.
  • Negli USA, 900 cooperative elettriche sono le uniche produttrici di energia per 42 milioni di cittadini soci-utenti. Le 30.000 presenti negli USA danno lavoro a oltre 2 milioni di persone.
  • In Germania le oltre 8.100 cooperative danno lavoro a 440.000 persone.
  • In Francia le 21.000 cooperative danno lavoro a oltre 1 milione di persone e rappresentano il 3,5% della forza lavoro del Paese.
  • In Brasile le cooperative agroalimentari rappresentano oltre il 37% della produzione del paese.
  • In Giappone le cooperative agroalimentari rappresentano oltre il 91% della produzione del paese.
  • In Norvegia le cooperative agricole rappresentano il 96% della produzione di latte, il 55% del settore caseario. E le 130 cooperative di consumo rappresentano il 24% del mercato.
  • In Portogallo rappresentano il 5% del Pil.
  • In Canada le cooperative occupano 155.000 persone.
  • In Colombia 700.000

Coordinamento delle Cooperative Imolesi

Imola, 5 Giugno 2012

 

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